Cartellini segnatempo per gli Avvocati degli Enti locali

TAR CAMPANIA – NAPOLI – sentenza 17 febbraio 2014* (sulla legittimità o meno di una deliberazione con la quale un Comune ha previsto l’obbligo dell’utilizzo del cartellino segnatempo anche per gli avvocati comunali, nonché un sistema di preventiva comunicazione in caso di prestazione dei servizi esterni), con 12 documenti correlati.


TAR CAMPANIA – NAPOLI, SEZ. V – sentenza 17 febbraio 2014 n. 1045 – Pres. Nappi, Est. Storto – Di Grezia (Avv.ti Zuppardi e Chiaviello) c. Comune di Marano di Napoli (Avv. Griffo) – (accoglie).

Pubblico impiego – Dipendenti degli enti locali – Avvocati – Regolamento del personale – Previsione che anche per gli avvocati comunali sussiste l’obbligo della rilevazione delle presenze mediante cartellini segnatempo – Illegittimità.

E’ illegittima la deliberazione di un Comune con la quale, in sede di approvazione del regolamento in materia di presenza in servizio dei dipendenti comunali, è stato stabilito che anche l’avvocato comunale è sottoposto ad un sistema automatico di rilevazione delle presenze in servizio ed è, quindi, obbligato ad utilizzare il cartellino segnatempo nonché un sistema di preventiva comunicazione in caso di prestazione dei servizi esterni (1).

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(1) Ha rilevato la sentenza in rassegna che il sistema di rilevazione automatica si risolve, quanto meno in astratto (anche al di là delle intenzioni di chi decide di adottarlo), in uno strumento idoneo obiettivamente a produrre una limitazione dei profili di autonomia professionale e di indipendenza che vanno invece riconosciuti alla figura dell’avvocato comunale.

Va peraltro considerato che l’avvocato di un ente pubblico, per intuibili ragioni connesse alle esigenze di patrocinio, è spesso costretto ad assentarsi dal posto di lavoro per raggiungere le sedi giudiziarie dove pendono le controversie in cui è parte l’ufficio da lui rappresentato ed è evidente quanto siffatta necessaria mobilità sia in contrasto con gli obblighi, ma anche con le formalità ed i tempi legati ad un (obbligatorio) utilizzo del “badge” e, deve aggiungersi, con la preventiva comunicazione dei servizi esterni a sua volta incompatibile con la spesso non prevedibile esigenza di prestare la propria attività professionale fuori della sede di servizio interno.

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Documenti correlati:

Sul sistema di rilevazione delle presenze per gli avvocati degli enti pubblici:

CONSIGLIO DI STATO SEZ. V, ordinanza 30-7-2009, pag. http://www.lexitalia.it/p/92/cds5_2009-07-30.htm (conferma l’ordinanza del T.A.R. Campania – Salerno che aveva ritenuto illegittima una circolare regionale con la quale è stato attivato il sistema automatico di rilevazione delle presenze di tutto il personale dipendente, nella parte in cui assoggetta a tale sistema anche agli avvocati dipendenti dell’avvocatura regionale).

TAR CAMPANIA – SALERNO SEZ. II, ordinanza 15-5-2009, pag. http://www.lexitalia.it/p/91/tarcampania2_2009-05-15.htm (sulla illegittimità di una circolare regionale con la quale è stato attivato il sistema automatico di rilevazione delle presenze di tutto il personale dipendente, nella parte in cui assoggetta a tale sistema anche agli avvocati dipendenti dell’avvocatura regionale), con commento di O. CARPARELLI.

TAR CAMPANIA – NAPOLI SEZ. V, sentenza 24-1-2013, pag. http://www.lexitalia.it/p/13/tarcampaniana_2013-01-24-4.htm (sulla legittimità o meno della delibera con la quale un Comune dispone la rivelazione automatica delle presenze, tramite c.d. “badge”, anche per dipendenti avvocati).

TAR CAMPANIA – SALERNO SEZ. II, ordinanza 15-1-2010, pag. http://www.lexitalia.it/p/10/tarcampaniasa2_2010-01-15o.htm (sulla legittimità o meno dei provvedimenti con il quali la Regione Campania ha ritenuto applicabile anche agli avvocati dipendenti della Regione l’obbligo di utilizzare il c.d. “badge” per rilevare la loro presenza in servizio), con commento di P. D’ANGIOLILLO.

Sullo status degli avvocati degli enti pubblici:

CONSIGLIO DI STATO SEZ. V, sentenza 14-2-2012, pag. http://www.lexitalia.it/p/12/cds_2012-02-14.htm (sulla necessità di garantire agli avvocati degli enti pubblici una situazione di autonomia e di indipendenza e sulla illegittimità della delibera della Giunta provinciale che prevede la sottoposizione dell’Ufficio legale alle direttive e agli ordini del direttore generale, nonché sull’organo al quale spetta nominare il singolo difensore).

CGA – SEZ. GIURISDIZIONALE, sentenza 15-10-2009, pag. http://www.lexitalia.it/p/92/cga_2009-10-15-1.htm (secondo cui agli uffici legali degli enti pubblici va attribuita una posizione autonoma ed equiordinata rispetto alle restanti strutture di massimo livello della P.A.; ritiene illegittimo un regolamento dei servizi del Comune che, nel disciplinare l’Avvocatura comunale, la pone alle dipendenze del Direttore generale, senza prevedere un Avvocato capo).

TAR PUGLIA – BARI SEZ. I, sentenza 9-2-2012, pag. http://www.lexitalia.it/p/12/tarpugliaba_2012-02-08-1.htm (sul giudice competente a decidere una controversia riguardante alcune deliberazioni con le quali la G.M., nel riorganizzare l’assetto degli uffici e dei servizi comunali, ha posto il Servizio Avvocatura Comunale in posizione subordinata nell’ambito del 1° Settore, alle dipendenze del dirigente di tale Settore).

TAR LAZIO – ROMA SEZ. III QUATER, sentenza 5-1-2010, pag. http://www.lexitalia.it/p/10/tarlazio3_2010-01-05.htm (sulla necessità di assicurare agli avvocati degli enti pubblici facenti parte dell’ufficio legale la necessaria indipendenza ed autonomia e sull’impossibilità di affidare loro anche compiti amministrativi di gestione o di subordinarli gerarchicamente ad un dirigente; fattispecie relativa all’ufficio legale dell’INAIL).

TAR PUGLIA – LECCE SEZ. III, sentenza 25-3-2010, pag. http://www.lexitalia.it/p/10/tarpugliale2_2010-03-25-1.htm (sulla legittimità o meno del regolamento dell’avvocatura comunale che limita ad alcune ipotesi la corresponsione dei compensi professionali dovuti agli avvocati del Comune a seguito di sentenza favorevole all’ente e che prevede il conferimento di incarichi a professionisti esterni per la rappresentanza e difesa in giudizio del Comune).

TAR CALABRIA – REGGIO CALABRIA, SEZ. I, sentenza 22-12-2008, n. 731, pag. http://www.lexitalia.it/p/82/tarcalabriacz1_2008-12.htm (sulla legittimità o meno di una deliberazione con la quale una P.A. ha stabilito che gli avvocati e/o i legali, propri dipendenti, devono operare non già autonomamente, bensì all’interno dell’Area amministrativa della P.A. stessa e, in particolare, alle dipendenze del Direttore amministrativo).

TAR SARDEGNA – CAGLIARI, SEZ. II, sentenza 14-1-2008, n. 7, pag. http://www.lexitalia.it/p/81/tarsardegna2_2008-01-14.htm (sull’illegittimità di un regolamento comunale il quale prevede che l’Ufficio legale sia alle dipendenze dell’Ufficio staff ed in particolare del Segretario comunale, dovendo essere garantita la necessaria indipendenza degli uffici legali, i quali debbono essere posti in diretta connessione unicamente con il vertice decisionale dell’Ente).

TAR EMILIA ROMAGNA – PARMA, sentenza 20-12-2001, n. 1049, pag. http://www.lexitalia.it/private/tar/tarparma_2001-12-20-2.htm (è legittima la ristrutturazione degli uffici e dei servizi comunali che collochi le attività di gestione degli affari legali all’interno del servizio di segreteria ed affari legali).

 


N. 01045/2014 REG.PROV.COLL.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;

sul ricorso numero di registro generale 4448 del 2013, proposto da:

Tiziana Di Grezia, rappresentata e difesa dagli avv. Ezio Maria Zuppardi e Debora Chiaviello, con domicilio eletto in Napoli, al viale Gramsci, 16

contro

Comune di Marano di Napoli, in persona del legale rapp.te, rappresentato e difeso dall’avv. Saverio Griffo, con domicilio processuale in Napoli, presso la Segreteria del T.A.R.

per l’annullamento

della deliberazione del Commissario straordinario del Comune di Marano di Napoli n 77 del 24. 5.2013, successivamente recante l’approvazione del regolamento in materia di presenza in servizio dei dipendenti comunali e, in particolare, dell’art. 12, rubricato “Orario di servizio responsabile avvocatura” nella parte in cui stabilisce che l’avvocato comunale è sottoposto ad un sistema automatico di rilevazione delle presenze in servizio (art. 12, comma 1), nonché ad un sistema di preventiva comunicazione in caso di prestazione dei servizi esterni (art. 12, comma 2).

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio del Comune di Marano di Napoli;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 30 gennaio 2014 il dott. Alfredo Storto e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Sentite le stesse parti ai sensi dell’art. 60 cod. proc. amm.;

Col ricorso in esame, Tiziana Di Grezia, avvocato del Comune di Marano di Napoli col profilo professionale funzionario amministrativo avvocato categoria D3, iscritta all’albo speciale ex art. 3 r.d. n. 1578/1933, impugna l’art. 12 della deliberazione del Commissario straordinario del Comune n. 77/2013 nella parte in cui prevede l’utilizzo del badge magnetico quale sistema d rilevazione delle presenze dell’avvocato dell’ente ed impone la preventiva comunicazione dei servizi esterni del medesimo avvocato al capo dell’amministrazione.

Ad avviso della ricorrente tali previsioni, ledendo l’autonomia dell’avvocato comunale, sarebbero in contrasto con l’art. 3 del r.d. n. 1578/1933, con l’art. 15 l. n. 70/1975 e con l’art. 2 d.lgs. n. 30/2006, nonché con gli artt. 3 e 97 Cost., oltre ad essere viziate da contraddittorietà, illogicità, ingiustizia manifesta, carenza ed erroneità dell’istruttoria e della motivazione, sviamento di potere.

Si è difesa l’amministrazione comunale considerando, in particolare, che il regolamento consentirebbe la rilevazione, oltre che tramite badge magnetico, anche con l’utilizzo di un foglio di presenze e che la preventiva comunicazione dei servizi esterni non inciderebbe sull’attività professionale.

Ritiene il Collegio che il processo possa essere definito con sentenza in forma semplificata, ricorrendo le condizioni processuali ex art. 60 c.p.a. ed essendo state sentite sul punto le parti comparse nell’odierna camera di consiglio.

Questa Sezione ha infatti già statuito (cfr. da ultimo sentenza 24 gennaio 2013, n. 547) ritenendo un’incompatibilità logica e strutturale fra le mansioni implicate dal profilo professionale di avvocato e il sistema automatico di rilevazione fondato sul cd. “badge”, ancorché previsto in astratto come alternativo alla rilevazione delle presenze mediante apposito foglio, tenuto conto che, in definitiva, spetta comunque all’amministrazione decidere di quale modalità concreta valersi in un certo momento storico.

Il sistema di rilevazione automatica «si risolve, quanto meno in astratto (anche al di là delle intenzioni di chi decide di adottarlo), in uno strumento idoneo obiettivamente a produrre una limitazione dei profili di autonomia professionale e di indipendenza che vanno invece riconosciuti a questa figura, per prassi amministrativa, dalla costante giurisprudenza e soprattutto nel rispetto della vigente legislazione.

In secondo luogo (…) l’avvocato di un ente pubblico, per intuibili ragioni connesse alle esigenze di patrocinio, è spesso costretto ad assentarsi dal posto di lavoro per raggiungere le sedi giudiziarie dove pendono le controversie in cui è parte l’ufficio da lui rappresentato ed è evidente quanto siffatta necessaria mobilità sia in contrasto con gli obblighi, ma anche con le formalità ed i tempi legati ad un (obbligatorio) utilizzo del badge» e, deve aggiungersi, con la preventiva comunicazione dei servizi esterni a sua volta incompatibile con la spesso non prevedibile esigenza di prestare la propria attività professionale fuori della sede di servizio interno.

«Infine, a definitivo conforto della tesi qui esposta, vale la pena di ricordare che la giurisprudenza – dalla quale non vi è motivo di discostarsi in questa sede – ha costantemente affermato i principi sopra condivisi (cfr., da tempi risalenti, in materia di sistemi di rilevazione automatica della presenza degli avvocati degli enti pubblici questo Tar Campania, Napoli, Sez. II, 4 dicembre 1996 n. 560, secondo cui :”Il provvedimento col quale l’Inps dispone che anche i dipendenti appartenenti al ruolo legale soggiacciano alle medesime procedure di rilevazione automatica delle presenze vigenti per il restante personale, è da considerasi illegittimo perché il lavoro esterno che in talune occasioni può essere richiesto al detto personale, non può giustificare metodi di accertamento del rispetto dell’orario di servizio differenti.”»

Questi motivi inducono all’accoglimento del ricorso, e, per l’effetto, all’annullamento in parte qua del provvedimento impugnato, regolando le spese in dispositivo secondo soccombenza.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, annulla in parte qua l’atto con esso gravato.

Condanna il Comune di Marano di Napoli a rifondere a Tiziana Di Grezia le spese di lite liquidate in complessivi euro 1.000,00 (mille), oltre accessori di legge.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

Così deciso in Napoli nella camera di consiglio del giorno 30 gennaio 2014 con l’intervento dei magistrati:

Luigi Domenico Nappi, Presidente

Vincenzo Cernese, Consigliere

Alfredo Storto, Consigliere, Estensore

DEPOSITATA IN SEGRETERIA il 17/02/2014.