Quel pasticciaccio brutto della riforma del Titolo V

CORTE COSTITUZIONALE – sentenza 9 luglio 2015* (nel rilevare che alcune norme si prestano ad incidere contestualmente su una pluralità di materie, ponendosi “all’incrocio di diverse competenze”, dichiara illegittime – perché adottate senza l’intesa fra Stato e Regioni – alcune modifiche al Codice dei beni culturali che prevedevano il divieto di attività commerciali e artigianali nelle aree di valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico).


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