FREE: presentazione del nuovo libro del Pres. Cirillo

FRANCESCO CARINGELLA, Le radici universali del nostro sistema giuridico (commento al “Sistema istituzionale di diritto comune” di Gianpiero Paolo Cirillo, Cedam Editore, 2018).



FRANCESCO CARINGELLA (*)

Le radici universali del nostro sistema giuridico (**) 



Un libro merita di essere letto quando esibisce in modo armonico tre caratteristiche.

La prima è formale, ma anche sostanziale. Ce lo ricorda il genio di Wilde: “Guai a non giudicare dalle apparenze!” Un libro deve essere in primo luogo bello, animato da una scrittura veloce, ritmica, musicale, pianeggiante, intrigante. In definitiva, seducente. Si sa che il carciofo descritto da Neruda è infinitamente più interessante della prima guerra mondiale raccontata da uno scribacchino. La scrittura, dunque. La scrittura prima di tutto. La penna deve obbligarti al “turning page“, con la malia della lingua e la magia del vocabolario.

In secondo luogo un libro deve essere emozionante, affascinante, capace di scuoterti dal torpore e di spingerti alla riflessione. Ammonisce Kafka che un romanzo è “un colpo di scalpello che rompe il mare di ghiaccio che abbiamo dentro di noi”. Lezione ripresa dall’estro di Picasso, secondo cui “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”. Un libro deve allora cambiarti, spingerti al mutamento, spalancare nuovi orizzonti: ogni pagina, ogni parola, ogni rigo deve essere un viaggio verso lidi inediti e intriganti. Chi saluta l’ultima parola di un libro deve essere una persona diversa da quello che ha iniziato a sfogliarlo. Un uomo più ricco, più consapevole, ma anche più curioso, o, se volete, più dubbioso.

Infine, un libro, specie un saggio giuridico, deve essere utile, consegnarti chiavi per interpretare la complessità del reale e risolvere i problemi pratici della vita.

Il “sistema istituzionale di diritto comune”, scritto dal collega e amico Gianpiero Paolo Cirillo, possiede queste tre caratteristiche che distinguono un’opera dell’ingegno da un cumulo di pagine senza valore.

In primo luogo è scritto bene. È’ bello, fluente, scorrevole, nitido. E questo grazie a una penna semplice, ma rigorosa; puntuale ma ricca; tecnica ma mai arida. La scrittura, come la parola, rivela l’anima dell’autore, osserva Camus. E tra le righe del presidente Cirillo vibrano le sue molte anime: del giurista, dell’alto magistrato, del docente, del rappresentante delle istituzioni, ma anche dell’uomo di cultura, appassionato di letteratura e di cinema.

Il “sistema” è poi un libro emozionante perché, superando le distinzioni anacronistiche e convenzionali tra diritto pubblico e diritto privato, ricerca la radice comune che avvince i due mondi all’interno di un sistema unitario attento alla prospettiva globale e al respiro sovranazionale. Il tutto con attenzione alle incursioni di legislatore e giurisprudenza che, con frequenza crescente, valicano i confini tra le due materie.

Il volume non è, quindi, una sterile illustrazione di argomenti di confine – quali i beni pubblici, fonti, tutele, contratti della pubblica amministrazione e responsabilità civile -, ma un’ambiziosa ricerca che trova nelle origini storiche e nelle categorie fondanti le ragioni profonde dell’appartenenza a un mondo omogeneo.

Sono anche pagine utili, perché l’indagine ricava dalla rigorosa analisi scientifica degli istituti e delle categorie le chiavi utili per la soluzione di problemi applicativi. L’abbraccio virtuoso tra teoria e pratica non può d’altronde stupire se pensiamo che l’autore è allievo di uno dei più grandi giuristi contemporanei come Pietro Rescigno e fonde la passione per la ricerca e la quotidiana lezione che viene dalla sempre sorprendente vita giudiziaria.

Il libro che ho l’onore di presentare ha però un quarto pregio, per me il più importante. È un libro nuovo, sono pagine mai scritte, parole inedite. Sospettavo anch’io che il diritto amministrativo, nato con lo Stato nazionale moderno nel 1684 dopo il Trattato di Ratisbona, si ponesse in linea di continuità con il sistema del diritto comune, rappresentandone un’innovativa gemmazione.

Le riflessioni del Presidente Cirillo mi hanno però spiegato, con lucida chiarezza, quando profonde siano le basi comuni che avvincono i due rami fondamentali del nostro meraviglioso ordinamento giuridico.

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(*) Presidente di sezione del Consiglio di Stato.

(**) Commento al “Sistema istituzionale di diritto comune” di Gianpiero Paolo Cirillo. Cedam Editore, 2018.