FREE: ricorsi avverso il c.d. decreto-sicurezza

n. 6/2019 | 20 Giugno 2019 | © Copyright | - Legislazione, Sicurezza pubblica | Torna indietro More

CORTE COSTITUZIONALE – comunicato stampa del 19 giugno 2019 relativo ai ricorsi proposti da alcune Regioni avverso il c.d. decreto sicurezza (dichiara inammissibili i ricorsi ma fondate le censure relative all’art. 28 che prevede un potere sostitutivo del prefetto nell’attività dei Comuni e delle Province).


Ufficio Stampa della Corte costituzionale 

Comunicato del 19 giugno 2019

DECRETO SICUREZZA: INAMMISSIBILI I RICORSI DELLE REGIONI
SUGLI STRANIERI. NO AL POTERE SOSTITUTIVO DEL PREFETTO
NELLE ATTIVITA’ DI COMUNI E PROVINCE

 La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per esaminare i ricorsi delle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che hanno impugnato numerose disposizioni del “Decreto sicurezza”, lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze.

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto che le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo e SPRAR sono state adottate nell’ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato in materia di asilo, immigrazione, condizione giuridica dello straniero e anagrafi (articolo 117, secondo comma, lettere a, b, i, della Costituzione), senza che vi sia stata incidenza diretta o indiretta sulle competenze regionali.

Di conseguenza, la Corte ha giudicato inammissibili i ricorsi promossi dalle Regioni. Resta impregiudicata ogni valutazione sulla legittimità costituzionale dei contenuti delle norme impugnate.

La Corte ha anche esaminato alcune disposizioni del Titolo II del “Decreto sicurezza” e ha ritenuto, in particolare, che sia stata violata l’autonomia costituzionalmente garantita a comuni e province. Pertanto, ha accolto le censure sull’articolo 28 che prevede un potere sostitutivo del prefetto nell’attività di tali enti.

Roma, 19 giugno 2019.