LexItalia.it  

 Prima pagina | Legislazione | Giurisprudenza | Articoli e note | Forum on line | Weblog

 

Articoli e note

copyright

GIOVANNI VIRGA

Chi di spoil system ferisce …

In un momento in cui si parla prima di operazione di guerra infinita, poi di giustizia infinita e da ultimo semplicemente di libertà duratura, quello che sembra veramente infinito è il tentativo del legislatore nostrano di introdurre nel nostro ordinamento forme più o meno estese di spoil system.

L’operazione "spoil system infinito", com’è noto a tutti, è scattata ormai diverso tempo addietro; è altrettanto noto che il primo campo di coltura dell'esperimento è stato quello dei segretari comunali e provinciali.

Approfittando infatti dell’anomalia della figura del segretario (tipico caso di dissociazione del rapporto organico da quello di servizio) e della indebita funzione di controllo che, secondo taluni, il segretario stesso finiva per svolgere per conto dello Stato all’interno dell’ente locale, si è pensato - piuttosto che restituire il segretario ai ruoli comunali o provinciali, incardinandolo definitivamente tra il personale degli enti locali - di precarizzare il suo rapporto, facendo dipendere la sua nomina dal Sindaco o Presidente della Provincia di turno e, per quel che è più grave, facendo dipendere la sua revoca non da una motivazione che desse conto delle ragioni della sua rimozione, ma da un semplice fatto, quale era la scadenza del mandato dell’organo politico.

Questa rivista, come sapranno i lettori che ci seguono fin dall’inizio, è stata tra le poche che ha denunciato la pericolosità dell’operazione che si stava compiendo, foriera di ulteriori estensioni che immancabilmente si sono succedute ed ha espresso forti dubbi circa la legittimità - anche costituzionale - di un trapianto così brutale di un sistema presente nell’ordinamento nordamericano, senza peraltro qui contrappesi presenti in quell’ordinamento (sia consentito fare rinvio ad un precedente intervento intitolato Il procedimento di nomina dei Segretari comunali e provinciali: competenza, avvio, pubblicizzazione).

Le perplessità ed i dubbi espressi fin dall’inizio da questa rivista, avevano trovato in un primo tempo conforto nella posizione di una parte della dottrina (v. in particolare la presa di posizione del Prof. Cassese attraverso le colonne de Il Sole 24 Ore, nonchè gli articoli di A. Romano Tassone, Sul contratto di lavoro del dirigente pubblico e Il problema della dirigenza locale, pubblicati in questa rivista; ma v. amplius le pagine di approfondimento, dedicate rispettivamente allo spoil system ed ai segretari comunali e provinciali, nell'apposita sezione) e della giurisprudenza dei Tribunali amministrativi regionali, i quali, conformemente ai precetti costituzionali tuttora vigenti, avevano posto un argine all’arbitrio di un legislatore che voleva far dipendere il segretario dal volere del Sindaco o Presidente della Provincia di turno.

Nessuna voce di protesta, invece, si era levata allora non solo da parte dell’opposizione ma soprattutto da parte delle organizzazioni sindacali.

La mancata reazione da parte dell’opposizione non deve stupire, dato che la presenza di segretari asserviti al politico di turno faceva comodo a tutti i partiti politici, i quali, superata la fase di tangentopoli, si stavano riorganizzando per occupare, more solito, tutti gli spazi possibili.

Non ci si rendeva conto tuttavia del fatto che lo spoil system è una arma a doppio taglio, dato che può essere utilizzata non solo da chi è al potere ma anche da chi è all’opposizione, nel momento in cui diventa maggioranza. Molti dei nostri passati governanti hanno dato l’impressione di agire nella sicumera di rimanere al potere a tempo indefinito, non pensando affatto al caso - pienamente verificabile in un regime di alternanza - che la clava dello spoil system avrebbe potuto essere utilizzata anche dall’opposizione nel momento in cui questa, per avventura, fosse divenuta maggioranza. 

Sotto questo profilo stupiscono le grida di dolore e le voci di protesta che si sono negli ultimi giorni levate dalle parti del centrosinistra ed in particolare dall’ex Ministro Bassanini a seguito del ddl che ha ulteriormente esteso ed istituzionalizzato il sistema in questione.

Ancora più sorprendenti sembrano le voci di protesta che oggi si levano da parte di alcune sigle sindacali, le stesse che rimasero silenti allorché scattò l’operazione spoil system infinito con la sua prima applicazione nei confronti dei segretari comunali e provinciali precarizzati. Allora i sindacati non protestarono affatto ma in qualche caso si dichiararono anzi d’accordo, in nome di una non meglio precisata modernizzazione della nostra P.A.

L’esperimento dei segretari comunali, pur contrastato coraggiosamente da diversi TT.AA.RR., tuttavia può dirsi riuscito dopo che il Consiglio di Stato, con un paio di sentenze depositate all’inizio di quest’anno ha affermato, tra l’altro, che "ove il Sindaco intenda dispiegare il suo potere e procedere alla sostituzione del segretario in carica, egli deve unicamente avviare il procedimento di nomina del nuovo segretario".

L’esperimento è stato esteso ad altre categorie ed in particolare alla dirigenza statale (v. in proposito nella rassegna stampa gli articoli di A. Bianco, Linea mobile tra i politici e la dirigenza e D. Di Vico, Superburocrati, arrivano gli esoneri - Debutta nei ministeri lo «spoil system»).

Non è ancora noto il testo del disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 settembre scorso; tuttavia, secondo quanto è dato da apprendere dallo scarno comunicato della Presidenza del Consiglio, riportato per estratto nel presente numero della rivista, esso costituisce la logica evoluzione di un sistema che ormai pervade il nostro ordinamento, a dispetto di una disposizione costituzionale che continua stancamente a sancire che gli impiegati pubblici sono al servizio esclusivo della Nazione e non del politico di turno.


Stampa il documento Clicca qui per segnalare la pagina ad un amico