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Articoli e note

n. 3-2000

Letterina di auguri per l’80° compleanno di mio padre

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Chiedo venia ai lettori della rivista se, abusando della loro attenzione e di una delle (poche) prerogative che mi competono quale direttore, pubblico la presente letterina scritta per una vicenda che potrà essere considerata da taluno come strettamente personale.

Ma l’80° compleanno di mio padre Pietro, sui cui libri forse alcuni lettori hanno studiato e continuano a studiare, non è per me una ricorrenza da trascurare. E questa letterina (che avevo scritto nel giorno del compleanno di mio padre, ma che pubblico, dopo non poche titubanze, a distanza di più di un mese dalla ricorrenza, dopo averla ritrovata casualmente rovistando nell'hard disk del mio computer) non è soltanto un modo per formulare i più affettuosi auguri al festeggiato, ma soprattutto per dirgli, attraverso Internet, quanto gli voglio bene.

Sono sicuro che il messaggio sarà letto presto dall’interessato, il quale ormai da diversi mesi si collega ad Internet dal suo studio per vedere quali sono le novità. Non ho dovuto faticare molto per convincerlo a navigare nel web; anzi è stato lui che mi ha chiesto di settargli un computer per collegarsi ai vari siti giuridici e, non appena si è impratichito e si è reso conto di persona delle potenzialità di Internet quale strumento non solo di aggiornamento, ma anche di approfondimento e studio, mi ha dato dei brevi articoli che ho inserito subito nella rivista. E’ questo un modo che utilizza per raggiungere ancora i suoi studenti, anche se senza sentirne più l’afflato personale.

Ricordo la tristezza che ha provato il giorno in cui ha dovuto cessare di fare lezione agli studenti dell'Università di Palermo ed un suo allievo (il prof. Salvatore Raimondi che, per quel che è più grave, è anche affine mio e di mio padre, ma solo sotto il profilo anagrafìco e per autonoma decisione dell'ordinamento giuridico) con varie lettere inviate al Preside ed al Rettore, gli voleva impedire, alla fine della sua lunga carriera universitaria, di ultimare gli esami della sessione di febbraio con studenti che avevano seguito le sue lezioni.

Ma mio padre continua a parlare ai suoi studenti attraverso i libri, che aggiorna e rivede costantemente.

Molti pilastri del diritto pubblico, sia pur traballanti, sono ormai crollati ed i puntelli aggiunti non sembrano ancora forti. Nonostante lo scoramento che deriva dal crollo del precedente edificio, forse malmesso, ma che comunque si reggeva in piedi, lui continua a curare nuove edizioni del manuale di diritto amministrativo, cercando di dare ordine sistematico ad una normativa torrentizia e talvolta confusa, e si interessa continuamente delle novità che si susseguono.

Quando ancora non possedeva un collegamento ad Internet, mi chiedeva spesso: hai pubblicato nuove sentenze ? Appunto perché lui è ben conscio che, specie dopo le varie demolizioni degli ultimi tempi, l’attività principale di ricostruzione spetterà, come al solito, alla giurisprudenza, la quale - specie in una materia (qual è quella del diritto pubblico) priva di una codificazione unitaria - ha avuto sempre il non facile compito dare unità ed un senso ad una normativa spesso sfilacciata, che subisce continue interpolazioni.

La domanda tradisce anche una insaziabile curiosità. Quella stessa curiosità da cui magari il neofita è roso solo all’inizio e che ha indotto uno dei più grandi scienziati dello scorso secolo a dire (con un pizzico di falsa modestia): non sono particolarmente intelligente; sono solo particolarmente curioso. Quella curiosità che ciascuno di noi non dovrebbe perdere mai, nonostante il trascorrere degli anni.

Una curiosità che deriva soprattutto da una autentica passione e che fa sembrare lieve la fatica che il lavoro comporta. Non a caso una volta mio padre ha ricordato quel che disse un suo famoso collega napoletano diversi lustri addietro a proposito del mestiere di avvocato, ma che potrebbe dirsi di qualsiasi lavoro svolto con passione: non solo ci pagano, ma pure ci divertiamo. La frase, se volete, potrebbe essere così cambiata, senza stravolgerne il senso, ma anzi accentuandone il significato: non solo ci divertiamo, ma pure ci pagano. 

Tantissimi auguri di buon compleanno, curiosissimo e caro papà, dal tuo

Giovanni

(8-2-2000)

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