In ricordo di E.C.B. (26 luglio 2001)

E.C.B. è scomparso alcuni giorni addietro. E.C.B., come probabilmente molti lettori avranno già capito, sta per Eugenio Cannada Bartoli. E’ con questo acronimo infatti che il Prof. Cannada Bartoli firmava le innumerevoli note di commento pubblicate sul Foro amministrativo, che ha diretto per lunghissimo tempo; ed è utilizzando proprio questo acronimo che intendo affettuosamente ricordarlo, ora che non è più fra noi.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona diversi lustri addietro e le modalità dell’incontro vanno brevemente ricordate, perché rivelano, sia pure in piccolo, la grandezza del Prof. Cannada Bartoli.

Avevo pubblicato le prime mie due monografie e gli le avevo inviate, timoroso, sperando in un Suo benevolo giudizio.

Dopo alcuni mesi ricevetti, piuttosto che una garbata lettera di ringraziamento, una Sua telefonata. Pensando che volesse parlare con mio padre, gli dissi che non era in studio. Ma Lui mi interruppe subito dicendomi che voleva parlare proprio con me; aggiunse che era rimasto favorevolmente colpito dalla mie due monografie e che, appunto per questo, trovandosi a Palermo, mi voleva conoscere di persona.

Potete facilmente immaginarvi l’effetto che ebbe su di me quella telefonata ed il susseguente incontro.  La vita universitaria è estremamente povera di vantaggi economici (chi scrive, ad es., per oltre 15 anni non ha percepito neanche un sia pur minimo stipendio o compenso) e si regge solo sulla passione e sui piccoli riconoscimenti morali.

L’incontro richiesto da chi, come E.C.B., era per me un mostro sacro del diritto, mi riempì di grande gioia ed il suo ricordo mi ha sempre sostenuto.

L’episodio rivela la estrema umiltà di E.C.B., il quale, incuriosito da un paio di monografie che si erano probabilmente aggiunte alle tante che ogni mese gli pervenivano, mi volle conoscere di persona per manifestarmi il Suo apprezzamento. Non ero stato io che, "apprendista stregone", ero andato a trovarlo, ma era lui, che, dopo aver letto i miei lavori, voleva conoscermi per parlare degli argomenti trattati.

La stessa umiltà E.B.C. impiegava nel redigere le già citate note pubblicate in ogni numero del Foro amministrativo. Piuttosto che fare il direttore, limitandosi magari a qualche articolo di carattere teorico, interveniva spesso su temi di attualità. E.C.B., pur non esercitando la professione di avvocato, seguiva infatti con particolare interesse - anche attraverso la Rivista Giurisprudenza Italiana che ha diretto per moltissimi anni - la evoluzione della giurisprudenza, convinto com’era che quest’ultima costituisce da sempre la nouvelle frontiere del diritto.

L’ultima volta che l’ho incontrato è stato l’anno scorso, per la commemorazione del Prof. M.S. Giannini, all’Università "La Sapienza" di Roma. Anche in quella occasione non mancarono parole di incoraggiamento e di apprezzamento per la rivista Internet Giust.it, che, mi disse, seguiva con estremo interesse. Rimasi francamente sorpreso, perché pensavo che E.C.B. - appartenendo alla generazione della carta stampata - ignorasse una rivista elettronica. Ed invece, con la stessa umiltà di sempre, seguiva anche Internet.

Si dice solitamente che, attraverso le piccole cose, si può comprendere davvero la grandezza degli uomini.

Io, con questa breve ma commossa commemorazione, scritta di getto, citando solo alcune piccole cose di E.C.B., piuttosto che i Suoi innumerevoli fondamentali lavori, ho voluto fare proprio questo: ricordare la grandezza di un Uomo, appassionato e profondo conoscitore del diritto, che firmava le sue note con un semplice acronimo.

(Giovanni Virga, 26.7.2001)