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n. 7-8/2010

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI MAGISTRATI AMMINISTRATIVI

Roma, 20.07.2010

ANMA: "INACCETTABILE LA DELEGITTIMAZIONE DEL TAR DI TORINO"

COMUNICATO STAMPA

con preghiera di diffusione

ROMA – Dopo la sentenza del Tar di Torino, che ha deciso il riconteggio di circa 15 mila liste relative alle ultime regionali del Piemonte, e le dichiarazioni, riportate dalla stampa, dello stesso Presidente del Piemonte, Roberto Cota, e di altri esponenti della maggioranza, secondo i quali nella sentenza non ci sarebbe serenità di giudizio, interviente l’ANMA (Associazione nazionale magistrati amministrativi).

"Queste dichiarazioni sono la conclusione di un periodo di pressione, inaccettabile nel merito e nel metodo, alla quale è stato sottoposto il Tribunale amministrativo di Torino", dice l’Associazione. Nei giorni precedenti la decisione del Tar, infatti, si erano succedute fiaccolate e manifestazioni contro la possibilità di ammissione dei ricorsi e si era adombrato il sospetto di un tentativo di condizionare politicamente le decisioni della magistratura alla quale veniva ricordato contestualmente che esercita i propri poteri in nome del popolo così come affermato letteralmente dall'articolo 101 della Costituzione italiana.

"I cittadini siano certi che l’autonomia e l’indipendenza della magistratura – afferma l’ANMA – sono al contempo principi costituzionalmente sanciti e quotidianamente applicati. Insinuare che il giudizio del magistrato possano soggiacere a qualsiasi tipo di sollecitazione, della politica come di altro soggetto socialmente rilevante, configura una vera e propria forma di delegittimazione – infondata, pretestuosa e tendenziosa – della magistratura amministrativa. Pressione e delegittimazione che sono tanto più inaccettabili quanto più provengono da soggetti ai massimi livelli delle istituzioni. Diventa oggi dunque indispensabile che tali comportamenti siano apertamente e ufficialmente condannati dalle istituzioni tutte, affinché il sistema della giustizia amministrativa sia concretamente riconosciuto e difeso nella sua funzione di insostituibile fondamento della democrazia".

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